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Il condominio trova la via della riforma: non è una rivoluzione ma il tentativo che la Camera ha messo in atto, ieri, con l'approvazione del Ddl 4041, è quello di adeguare il codice civile ad alcune delle evoluzioni sociali degli ultimi 70 anni. È dal 1942, di fatto, che le norme condominiali (tranne pochissimi interventi marginali e alcune leggi speciali) non vengono toccate. Il risultato è stato di lasciare in mano ai giudici l'adeguamento alla realtà in evoluzione dell'istituto.

Quando è nato, i condominii erano davvero rari, dato che la massa della popolazione urbana viveva in affitto in case di un unico proprietario. Ora, invece, ci abitano la metà delle famiglie, e quasi al 90% sono in proprietà, cioè condomini. Una revisione, quindi, si imponeva e ora siamo già al secondo tentativo, perché nella scorsa legislatura il Senato aveva già approvato un Ddl analogo. Anche in questa tornata è stato il Senato a darsi da fare e la Camera si è trovata a esaminare un testo già approvato dal Senato, che ha profondamente innovato.

Adesso il quadro principale delle novità riguarda l'amministratore: sono stati scelti dei requisiti precisi (si veda l'articolo nella pagina) per la nomina, non sarà necessario riconfermarlo ogni anno ma sarà rinnovato automaticamente salvo che l'assemblea decida di dimissionarlo. Inoltre la sua nomina sarà obbligatoria solo a partire dall'esistenza di almeno nove condomini. Inoltre, dovrà far transitare tutti i movimenti di denaro su un conto corrente intestato esclusivamente al condominio e dovrà agire contro i morosi entro sei mesi dal rendiconto in cui siano elencate le rate di spesa che questi non hanno pagato.

Può essere dimissionato dall'assemblea alla scadenza del mandato annuale (o con le modalità previste dal regolamento condominiale) ma anche, su richiesta anche di un solo condomino, quando siano emerse gravi irregolarità fiscali, per non aver aperto il conto condominiale. Se in questi ultimi casi l'assemblea si rifiuta di revocare il mandato, il condomino può ricorrere al giudice e farsi rimborsare le spese dal condominio. In ogni caso il giudice può allontanarlo per «gravi irregolarità», se non prepara il rendiconto o se non avvisa i condomini di una chiamata in causa. I condomini potranno accedere ai documenti contabili e ottenerne copia. Il rendiconto, poi, dovrà contenere anche un riepilogo finanziario e una nota esplicativa della gestione.

Ogni condominio potrà avere un suo sito web. E le violazioni del regolamento (che comunque non potrà proibire di tenere animali domestici in casa) costeranno care: 200 euro, che possono salire a 800 in casi di recidiva.

Per l'entrata in vigore delle norme, comunque, sono stati saggiamente previsti sei mesi: il minimo per potere abituare condomini, amministratori e avvocati a disposizioni che, se in molti casi erano già state recepite dalla giurisprudenza, in molti altri rappresentano invece novità assolute su un tessuto normativo vecchio di settant'anni.

http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/condominio/2012-09-28/camera-condominio-trasparente-131715.php?uuid=AbvzM5kG



 
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